Dopo il Natale in famiglia ed il viaggio senza fine di Fra attraverso il sud dell’ Italia (presto ce lo racconterà a modo suo proprio qui) siamo partiti per la Liguria, una settimana riposante trascorsa a fare passeggiate e ammirare paesaggi ora stupendi, ora abusati in maniera indegna dall’uomo.

L’arrivo al tramonto, dopo un mese filato di nebbia padana, è stato davvero confortante.

Il clima come era facilmente immaginabile decisamente primaverile, i giardini ed i boschi lussureggianti e le mimose ormai in fiore. Eccoci nel lussureggiante giardino di casa dei cugini che ci hanno ospitati. Limoni, agapanti e olivi.

Questa la vista dalle finestre.

Ciò che mi colpisce sempre della Riviera di Levante è la ricchezza dell’architettura primo ‘900, nel tratto di costa tra Camogli e Nervi credo sia custodita la maggior parte del patrimonio architettonico residenziale tra l’eclettismo ed il liberty. Gli orribili palazzoni del dopo guerra a Rapallo offuscano solo in parte la bellezza delle ville costruite sul litorale ed oggi un po’ avvilite dalla presenza di condomini da periferia Milanese che incombono sui loro esotici giardini.

Nelle passeggiate di quei giorni ne ho quindi approfittato per scattare alcune immagini senza una particolare ricerca, ma semplicemente fotografando ciò in cui mi sono imbattuto di volta in volta.

Anche le camelie erano in fiore.

Gloriosi pini marittimi.

Viali di palme.

A Santa Margherita uno degli edifici più imponenti, di vago sapore neoclassico, è preceduto da un ingresso pedonale un po’ lugubre, ma molto suggestivo.

Appena varcato il pesante cancello a motivi floreali una statua in bronzo regge un globo luminoso che illumina la scala in pietra verso la casa.

Le entrate sono particolarmente disegnate e curate, a volte caratterizzano la proprietà più dell’edificio stesso, altre volte sono antecedenti l’ultima ristrutturazione della villa e si trovano quindi ingressi settecenteschi che precedono ville neoromaniche.

Decò con nostalgie neoclassiche.

Tardo settecento.

Uno strepitoso liberty a Nervi.

Stile casino di caccia Moldavo per questo castelletto romanico.

Splendida la scala di Villa Pagana, ricoperta di muschio, probabilmente un po’ scivolosa…

Così come la pavimentazione di questo ingresso a Nervi.

Villa Trattato (o Spinola) in stile Elisabettiano.

La sontuosa entrata della Villa Necchi di Tomaso Buzzi sempre a Nervi.

Qui la villa vista dalla spiaggia di Campolungo, se ne intuisce la pianta a ferro di cavallo con colonnati alla greca.

La casa dove trascorrevo le vacanze con i nonni da bambino.

Ovunque piccoli gioielli, segnati dal tempo e purtroppo, a volte, anche dall’inciviltà.

Nonostante, in alcuni casi, il vandalismo dia origine anche a piacevoli contrasti grafici.

Negozi di cui il bellissimo rivestimento a bassorilievo denuncia l’ attività originaria.

Le tipiche facciate a trompe l’oeil.

Vecchi lavatoi.

Antichi porticcioli.

Il mare là in basso che fa capolino ovunque e regala scorci suggestivi, in città a Camogli così come alla stazione di Nervi.

La vista da casa.

Una inaspettata tela di van Dyck nascosta nella piccola chiesa di San Michele di Pagana.

Case di pescatori illuminate per il Natale.

E poi ancora ville e cancelli d’ingresso.

Il capodanno è passato senza farsi troppo sentire, tra timidi commensali…

… e amiche poco interessate alla conversazione

Poi prima di partire qualcuno ha salutato il mare.

Mentre qualcun altro è andato a fare merenda in una pasticceria immutata dagli anni ’60.